L'auto elettrica in questi ultimi anni si sta diffondendo sempre di più, sopratutto gli ibridi (auto che durante la partenza, 0-50 km/h circa utilizzano l'elettricità come fonte di energia e da lì il motore a benzina).
Questo interesse è dato dalla consapevolezza e dall'interesse verso i problemi ambientali, l'inquinamento e il gas serra, l'importanza dell'utilizzo di fonti di energia rinnovabili e non esauribili come il petrolio e, ammettiamolo, anche il caro benzina.
Ma persistono molti dubbi sulle emissioni e sull'effettiva convenienza, economica e ambientale di quest'auto anche tra le autorità competenti


lunedì 19 novembre 2012

Interesse del Pubblico

Digitando "auto elettrica" su google trend possiamo scoprire l'interesse del pubblico di internet italiano verso appunto l'auto elettrica.

La ricerca di informazioni da parte degli utenti è più o meno costante fino al 2010 e poi in aumento con un picco nel 2012.




A prescindere dalle considerazioni di carattere tecnico, ambientale o economico del veicolo elettrico, la maggior parte degli europei è attratta dalla rivoluzione elettrica. Il 71% delle persone intervistate si dichiara interessato a questo tipo di veicolo.

domenica 18 novembre 2012

La Controversia


Il mercato dell'auto elettrica, in europa stenta a decollare, per via dei difetti tuttora presenti nelle auto elettriche, ma soprattutto per i costi; occorrono infatti dai 30 ai 40 mila euro per acquistare una di queste auto.
Ad accompagnare questi problemi vi è una controversia tutt'ora molto accesa riguardo alle emissioni di questi mezzi.
In sostanza l'energia elettrica necessaria per caricare le batterie e per far circolare le auto viene prodotta da combustibili fossili e il problema dell'inquinamento non viene certo risolto, ma semplicemente traslato in altre aree geografiche.
Questo concetto è stato ribadito in un recente studio condotto dall'istituto tedesco Oeko-Institut e commissionato dal Ministero dell'Ambiente.
In concreto, secondo lo studio, un aumento delle auto elettriche potrebbe portare con sé un aumento più che proporzionale delle emissioni di CO2 legate ai trasporti.
Anzi l'ingresso sul mercato di un milione di vetture nel 2022 porterebbe ad un taglio di emissioni di anidride carbonica solo del 6%, mentre con la diffusione di motori termici più efficienti la riduzione sarebbe pari al 25%.

Questa tesi è stata in qualche modo “smentita” da un'indagine del Cives (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali), spiegata dal presidente della Commissione, Pietro Menga a Repubblica.it.
Menga, pur ribadendo l'importanza delle energie rinnovabili in assoluto, ha sottolineato che ciò che veramente conta non è tanto che le auto elettriche abbiano impatto nullo o quasi nullo sul sistema ambientale, quanto piuttosto che questo impatto sia sensibilmente minore rispetto alle auto con motore termico.
Per cui le auto elettriche non sono una buona soluzione solo con un sistema alimentato da fonti rinnovabili, lo sono comunque, ma con un tale sistema lo sarebbero ancora di più.

Per chiarire meglio questo concetto il Cives ha calcolato le emissioni della rete di generazione elettrica per ogni chilowatt/ora prodotto e le ha incrociate con il consumo di un'auto elettrica.
Dai dati emerge che ogni chilowatt/ora messa in rete dalla centrali termoelettriche italiane emettono mediamente circa 630 grammi di gas serra.
Considerando l'apporto delle energie rinnovabili, la quota si riduce a 400 gr serra per chilowatt/ora reso ai consumi.
Ora, siccome un'auto elettrica consuma dalla rete elettrica da 0,13 a 0,18 chilowatt/ora al chilometro, segue che le emissioni complessive di gas serra si posizionano complessivamente tra i 60 e gli 80 grammi al chilometro.
Seguendo lo stesso ragionamento anche per le auto a motore termico, cioè considerando oltre alle emissioni dirette anche quelle indirette prodotte da estrazione, trasporto, raffinazione dei carburanti, si scopre che le migliori auto di piccola cilindrata presenti sul mercato si posizionano intorno ai 110-120 grammi per chilometro.
Quasi il doppio.

I dati precisi dell'indagine, compresi i modelli di auto considerati sono disponibili in formato pdf sul sito di Repubblica.it a questo indirizzo.


sabato 17 novembre 2012

Altri studi sulle emissioni dell'auto elettrica



C’è chi sostiene che le auto elettriche siano più inquinanti di quelle a benzina: l'energia elettrica per auto produce una quantità di polveri sottili maggiori?


Una ricerca fatta in Cina conferma che se l’elettricità non è prodotta da fonti rinnovabili, a conti fatti, i veicoli a combustione sono meno nocivi

Gli studi, pubblicati sulla rivista Environmental Science and Technology e condotti da Chris Cherry, professore di ingegneria civile e ambientale, e lo studente laureato Shuguang Ji, entrambi ricercatori della Tennessee University, hanno preso in considerazione limpatto ambientale di cinque diversi veicoli elettrici in 34 grandi città cinesi, concentrando lattenzione sullemissione di polveri sottili. Ne è risultato che le auto elettriche producono maggior emissioni di polveri nocive per la salute umana rispetto a quelle tradizionali.
È stata una sfida importante perché sino ad oggi ci si limitava a valutare limpatto ambientale in base alle emissioni dei gas di scarico ma nessuno si era preoccupato di comparare le emissioni dei veicoli con quello a cui siamo esposti tutti i giorniafferma Chris Cherry.

È
bene chiarire che nei veicoli elettrici le emissioni emesse sono quelle che si verificano quando viene generata l'energia elettrica, non quando si usa lautoveicolo e in Cina l85% dellenergia prodotta deriva da carburanti fossili (carbone al 90%). I due studiosi hanno dunque confermato un fenomeno per altro già risaputo: lenergia necessaria per far funzionare le auto elettriche produce polvere sottili in percentuale maggiore rispetto a quelle emesse dalle auto a benzina.
Questo
studio è stato fatto in Cina, paese in cui le auto elettriche sono il doppio di quelle normali e negli ultimi dieci anni sono state acquistate ben 100 milioni di bici elettriche, più di quelle acquistate nel resto del mondo.
D'altronde il Ministero delle Finanze cinese, già all'inizio di quest'anno ha annunciato il dimezzamento delle tasse a carico di chi acquista un veicolo o un'imbarcazione ecologica.

Anche secondo uno studio che arriva dall'Università Norvegese di scienza e tecnologia, le automobili con motore elettrico inquinavano più delle controparti alimentate a combustibili fossili.

A fare la differenza non è tanto il livello di emissioni derivate dal funzionamento del motore elettrico in sé, aspetto che ovviamente lo vede vincitore rispetto ai più inquinanti benzina e diesel, quanto le modalità con cui è prodotta l'energia destinata ad alimentare questo tipo di propulsori.

Il problema sembrerebbe essere la filiera di produzione della corrente elettrica, che in alcuni casi genererebbe un notevole inquinamento aumentando l'impatto ambientale indiretto delle auto a emissioni zero.
Lo studio è stato portato avanti analizzando l'intero ciclo di vita di alcuni veicoli elettrici e di alcuni mezzi tradizionali, valutando la loro ecocompatibilità fin dal momento della loro produzione per finire con la rottamazione, passando ovviamente per il periodo di utilizzo vero e proprio.
Le conclusioni sono state spiegate da uno degli autori della ricerca, Anders Hammer Stromman



Sostiene che analizzando gli effetti potenziali connessi alle piogge acide, alle emissioni di particolato, allo smog, alla tossicità per l'uomo e per l'ambiente e all'esaurimento dei combustibili fossile e delle risorse minerarie, i veicoli elettrici hanno una performance peggiore o uguale a quella delle auto con moderni motori a combustione interna, nonostante le emissioni dirette siano prossime allo zero durante l'utilizzo.

I dati ottenuti mostrano quindi che il contributo all'effetto serra delle automobili elettriche arriva ad essere quasi il doppio rispetto a quello generato dai mezzi a motore termico, a cui va aggiunto l'impatto sull'ambiente derivato dalla produzione delle batterie (e il loro smaltimento), per le quali vengono impiegati materiali tossici come il nichel, l'alluminio e il rame. 

Entrambi questi due studi però ribadiscono che "le auto elettriche hanno un senso solo se vengono alimentate da fonti di energia pulita, in tal caso sono in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni e alla diminuzione dell'effetto serra".
Tuttavia resta il problema che, in quei paesi tra in cui i combustibili fossili sono molto usati per la produzione di energia, paesi tra i quali non vi sono nazioni europee, un uso diffuso di vetture elettriche potrebbe portare paradossalmente a dare più danni che benefici all'ambiente.

Fonte: BBC News


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Le Batterie


L'auto elettrica è un'automobile con motore elettrico che utilizza l'energia chimica che viene immagazzinata in un "serbatoio" energetico costituito da una o più batterie ricaricabili.
Le compagnie petrolifere hanno registrato ed acquistato i brevetti di molti tipi di batteria, ed hanno utilizzato la "patent protection" per impedire che la più moderna tecnologia delle batterie ricaricabili venisse utilizzata nelle auto elettriche. 
Le prime batterie utilizzate sulle auto elettriche erano decisamente ingombranti, pesanti e con autonomia decisamente ridotta. Con l'introduzione delle batterie al litio si sono fatti enormi passi in avanti in questo senso; le batterie al litio infatti sono piccole, non creano problemi a livello di abitabilità del veicolo e la loro autonomia non è minimale; si parla però pur sempre di 120-150 km con un pieno di elettricità; assolutamente niente a che vedere con l'autonomia garantita dai carburanti con i quali si riforniscono le vetture tradizionali, autonomia che è 6-7 volte superiore. Non bisogna dimenticarsi dei tempi di ricarica.
Il costo ancora piuttosto elevato di un'auto elettrica (28.000-35.000 euro) dipende molto dal costo del pacco delle batterie al litio.


venerdì 16 novembre 2012

Il Rapporto con l'auto


Il rapporto con l'auto  (elettrica e non) sta cambiando.
In una società in cui il rapporto con l’automobile si sta evolvendo, il veicolo elettrico dovrebbe trovare posto. 
Certo, il possesso dell’auto sembra ancora una condizione irrinunciabile per la maggioranza degli automobilisti europei, ma le offerte di alcuni costruttori, che propongono la batteria a noleggio, sono indice che i comportamenti stanno cambiando: si sta progressivamente privilegiando l’uso al possesso in sé. 
Sono numerosi anche I servizi di car sharing, che vedono nell’elettricità la soluzione
ideale per attirare gli utilizzatori alla ricerca di una modalità di spostamento al contempo flessibile, innovativa e poco costosa. Il motivo del servizio è fornire una soluzione di trasporto complementare in situazioni in cui le soluzioni di trasporto collettivo risultino insufficienti o inefficaci. In caso di spostamenti irrealizzabili a causa degli orari, della destinazione o dei costi a carico dell’utente, le
auto elettriche self-service si presentano come una soluzione innovativa e contribuiscono alla razionalizzazione dei comportamenti di mobilità, rendendo l’auto uno dei tanti mezzi di spostamento a disposizione. 
Così, dopo Auto Bleu a Nizza, la città di Parigi e 40 comuni dell’agglomerato parigino lanceranno il servizio Autolib’, un progetto che prevede, nell’arco di alcuni mesi, l’installazione di
1.000 stazioni che offriranno 3.000 veicoli elettrici selfservice 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, nonché più di 6.000 colonnine di ricarica. Servizi di car sharing esistono già in Germania, Regno Unito, Italia, Belgio o ancora Spagna. A quando il passaggio al car sharing dell’auto elettrica? 
Per assicurare la buona gestione del sistema, i veicoli in car sharing dovranno essere connessi, facilitando così il reperimento delle colonnine di ricarica, dei parcheggi disponibili… In questo modo, al di là dell’innovazione tecnologica che rappresenta, l’auto elettrica impone lo sviluppo di strumenti di comunicazione dedicati, che siano integrati nel veicolo o mobili, come le applicazioni smartphone.
Nel quadro dello sviluppo di questo tipo di soluzioni, la sfida del veicolo elettrico consisterà nel far dialogare settori che non sono abituati a intrattenere rapporti di questa dimensione: le infrastrutture, il mondo delle automobili e quello delle telecomunicazioni. Mettendosi d’accordo, gli operatori potranno trasformare il veicolo elettrico nel veicolo del futuro e farlo emergere, in un primo tempo, nell’ambito delle flotte aziendali e delle stazioni di car sharing, dove il modello economico dell’auto elettrica
sembra più adatto. 
Tra il veicolo elettrico, il veicolo a noleggio e il veicolo connesso, infatti, i prossimi anni vedranno certamente la fine dell’auto «multiuso», ovvero del «veicolo posseduto, utilizzato sistematicamente ed esclusivamente dal proprietario per qualsiasi tipo di spostamento».

Storia dell'auto elettrica



L'auto elettrica a batteria (BEV) fu una tra i primi tipi di automobile ad essere inventata, sperimentata e commercializzata.
Tra il 1832 ed il 1839 l'imprenditore scozzese Robert Anderson inventò la prima carrozza elettrica.
Il professore Sibrandus Stratingh di Groningen, in Olanda, progettò una piccola auto elettrica, costruita dal suo assistente Christopher Becker nel 1835.

Il miglioramento delle batterie consentì il fiorire dei veicoli elettrici.
Francia e Gran Bretagna furono le prime nazioni testimoni dello sviluppo del mercato delle auto elettriche.
Pochi anni prima del 1900, prima della preponderanza del potente ma inquinante motore a combustione interna, le auto elettriche detenevano molti record di velocità e di distanze percorse con una carica.

Tra i più notevoli di questi record è stato l'infrangere la barriera dei 100 km/h di velocità, raggiunta il 29 aprile del 1899 da Camille Jenatzy nel suo veicolo elettrico 'a forma di razzo', La Jamais Contenteche che raggiunse la velocità massima di 105,88 km/h.
I veicoli elettrici a batteria (BEV), prodotti dalle ditte Anthony Electric, Baker Electric, Detroit Electric ed altri, nel corso dei primi anni del XX secolo, per un certo tempo vendettero di più rispetto ai veicoli a benzina. A causa dei limiti tecnologici delle batterie, e della mancanza di una qualsiasi tecnologia di controllo della carica e della trazione (a transistor o a valvola termoionica), la velocità massima di questi primi veicoli elettrici era limitata a circa 32 km/h. In seguito questi veicoli vennero venduti con successo come town car (veicoli di quartiere o di paese) a clienti delle classi agiate, e venivano spesso commercializzati come veicoli appropriati al sesso femminile, a causa della loro operatività semplice, pulita e poco rumorosa, che non necessitava di frequenti rabbocchi dell'acqua del radiatore, dell'olio o sostituzioni delle candele o fermi mensili o annuali in officine specializzate come per il grafitaggio e la pulizia motore.


Evoluzione della macchina elettrica nel tempo
Nome
Commenti
Anni di produzione
Costo
Baker Electric
La prima auto elettrica, capace di velocità fino a 35 km/h e che veniva considerata facile da guidare, e che poteva percorrere una distanza di 80 km se a piena carica
1899-1915
US $2300
Detroit Electric
Venduta principalmente a donne e medici. Autonomia da 115 km (tipica) a 280 km (massimo) tra le varie ricariche della batteria. Velocità massima di circa 28 km/h, a quei tempi considerata adeguata per la guida in città.
1907-39
>US $3000 dipendo dalle opzioni
STAE"Vettura elettrica"
Vettura elettrica realizzata dall'azienda italiana STAE, era dotata di un motore elettrico, in posizione centrale, da 10cv; aveva un'autonomia di 80-90km a una velocità di 30 km/h. (un esemplare fa parte della collezione permanente del Museo)
1909
?
Henney Kilowatt
La prima auto elettrica moderna (controllata da transistor), capace di percorrere le autostrade a velocità di più di 95 km/h ed era dotata di freni idraulici moderni.
1958–60

Fiat City Car X1/23

Presentata dalla Fiat nel 1974 consisteva nella variante elettrica della Fiat City Car. Nell'estate del 1979, a cura del Centro Ricerche Fiat ne venne presentata una versione ancora migliorata, con batterie al nichel-zinco e motore a corrente continua ad eccitazione separata e controllo elettronico ad impulsi.
1974-1979

Quadriciclo progettato e costruito in Svizzera a quattro posti
1977-79
~ 16.000 Franchi dell'epoca
Piccolo veicolo monoposto a tre ruote realizzato da Sir Clive Sinclair
Gennaio 1985-Novembre 1985
~ 399 Sterline dell'epoca
Fornita soltanto in leasing, tutti i modelli sono stati distrutti
1996-2003
~ US $40.000 (senza i sussidi)
Veicolo elettrico a tre ruote, con la possibilità di pedalare. Prodotto in Germania.
1996+
~ US $16K
Chrysler epic minivan
Seconda generazione del Chrysler TEVan, utilizzava batterie piombo-acido da 324 Volt, nel '97 e batterie NiMH da 336 Volt NiMH dopo il 98; velocità massima 128 km/h, autonomia di 110-144 km.
1997–2000
dato in leasing al governo ed a "flotte" di servizi.
Primo BEV costruito da una grande ditta, senza l'uso di batterie piombo-acido. autonomia di (130–180 km); velocità max. superiore ai 130 km/h; 24 batterie a 12V accumulatore NiMH
1997–99
US $455/mese pe run leasing di 36 mesi, o $53.000 senza sussidi
Sono scarse, alcune date in leasing e vendute nella costa est ed ovest degli USA, attualmente ricevono assistenza tecnica e manutenzione. La Toyota ha accettato di non demolirle.
1997–2002
US $40.000 senza sussidi
S–10 con motori, circuiti di controllo e batterie della EV1, 45 apparecchi venduti a privati cittadini, ancora in funzione; alcune sono state vendute a flotte aziendali, disponibili da rivenditori come veicoli aggiornati e dalle caratteristiche ampliate.
1998

Citroen Berlingo Electrique
65+ MPH top speed, 40-60 mile range; 27 batterie nichel-cadmio da 6 volt, 100 batterie ampereora in tre pacchetti. Molto simile alla Peugeot Partner che è stata offerta come VE.
1998-2005

Alcuni venduti, altri in leasing; quasi tutti distrutti. La Ford concedeva la trasformazione elettrica e la vendita di piccole quantità a dei "leasers" in base ad una lotteria.
1998-2002
~ 50.000 US$, sussidiato a 20.000 $
Station wagon di medie dimensioni disegnata dall'inizio come il primo veicolo BEV ad usare gli accumulatori Li-ion; 75+ MPH v.max., autonomia di 192 km, durata della batteria > 160.000 km
1998–2000
Affitto mensile di US $470
Think Nordic TH!NK City
Bi-posto, autonomia di 85 km, vel. max. 90 km/h, batterie Ni-Cd
1999-2002

Auto cittadina costruita in India, vel.max.65 km/h, venduta anche in Italia come la "G-Wiz"
2001+
8.000 lire - 12000€
Vettura lunga 3 metri e larga 1,6 pesante solo 750kg con pannelli fotovoltaici inglobati nella carrozzeria, La vettura, dotata di batterie ricaricabili collegando l'auto a una tradizionale presa domestica permette alla vettura di percorrere più di 18km al giorno e raggiungere i 130km/h. raggiunge i 50 km/h in 6 secondi. Presentata al motorshow di Bologna è stata concepita dalla Fiat insieme alla Regione Piemonte. Per la sua realizzazione hanno collaborato con il Centro Ricerche Fiat diversi studi di design e progettazione in seguito a un concorso di stile. Il progetto ha coinvolto il Politecnico di Torino, l’Istituto Europeo di Design(IED) e l’Istituto di Arte Applicata e Design (IAAD) e aziende come Novamont e il Consorzio Proplast, Sagat, ENECOM, Sydera e Bee Studio.
2008+

Bi-posto, autonomia di 400 km, vel. max. 210 km/h, da 0-100 km/h in 4 sec, 251 cavalli, monomarcia (più la retro), coppia di 240  N·m a 0 giri che scende a 95 N·m a 13.500 giri/m, batterie al litio
2008+
da US $98000
Vettura sportiva a due posti realizzata dall'azienda italiana Tazzari, il suo peso molto contenuto (542kg) grazie al corpo interamente in alluminio. La vettura è di concezione molto sportiva, sia per l'assetto sia per le prestazioni. Ha una velocità massima di 100km/h e un'autonomia di 140km. Il motore (che sprigiona 150Nm di coppia) è in posizione centrale, la trazione è posteriore. Ha la caratteristica di ricaricare le batterie all'80% in 50 minuti. Viene prodotta ad Imola. Dal 2011, in occasione dei 150º anniversario dell'Unità d'Italia viene venduta anche in versione spider.
2009+
da 24.000 euro
Versione interamente elettrica della Fiat 500 (2007), tale versione è stata realizzata dalla Fiat per il mercato nord-americano secondo accordi presi con il governo locale. Presentata come concept al Salone dell'automobile di Washington nel 2010 è commercializzata dal 2012.
2012+
non ancora confermato